TREVISO - La tanto ambita autorizzazione a ospitare l’edizione 2022 della Ryder Cup, è finalmente arrivata. Sarà Laura Biagiotti, nel suo ”Marco Simone Golf & Country” di Roma, a ospitarla.Ci sono andato a fine marzo, a giocare al Marco Simone, proprio in occasione del primo sopralluogo per identificarne l’idoneità, condotto dalla Commissione Ryder Cup Europe coordinata dal direttore Richard Hills. L’esame fu positivo, e concreto fu anche l’andamento della gara che mi fece approdare a un bel vaso di cristallo conquistato come primo senior. In quella circostanza il presidente FIG Franco Chimenti, che ebbe a consegnarmi il premio, dimostrava grande fiducia sull’assegnazione, consapevole dell’importanza della struttura, e degli immensi tesori che può offrire la città: il clima, il cibo, le opere d’arte. Le potenzialità di Roma e l’entusiasmo degli americani che non vedono l’ora di essere nella Città Eterna, lo facevano ben sperare, nonostante lo sconforto dell’essere la città nello stato di degrado in cui al momento versava. C’era stata poi una seconda visita ispettiva della Commissione tecnica composta da Edward Kitson, accompagnato dal direttore operativo del Tour e dal manager Championship della PGA, per approfondire alcuni aspetti tecnici, tra cui, di particolare riguardo, il percorso di gara, il piano di messa in scena, e il sistema dei trasporti.
La figlia di Laura Biagiotti, la bella Lavinia, accompagnando la Commissione nell’ispezione alle diciotto buche, aveva approvato le modifiche previste al percorso, la localizzazione delle tribune e delle aree aperte al pubblico, la preparazione dell’eliporto. Il sopralluogo poi si era concentrato sulla viabilità locale e sulle possibili aree di parcheggio per il pubblico. Alla fine il bilancio era stato positivo, ed era poi cominciata l’attesa, risoltasi ora positivamente. L’aver dato la preferenza all’Italia tra le forze in campo di Austria, Germania, Portogallo e Spagna ha significato per la FIG, per il CONI, per l’Italia, una vittoria storica di cui andare orgogliosi.
La diffusione del golf, con sessantuno milioni di praticanti in oltre 120 nazioni, fa della Ryder Cup la manifestazione golfistica più importante al mondo, un evento unico con un’esposizione mediatica da grandi numeri, oltre mezzo miliardo di telespettatori. Ricordiamo brevemente che la manifestazione, nata nel 1927, e che prende il nome dal trofeo donato dall’inglese Samuel Ryder alla federazione americana, vede la sfida tra Europa e Stati Uniti, assegnata ogni due anni alternativamente a una città europea o americana. Dal 1927 al 1971 il torneo era giocato esclusivamente da Stati Uniti d’America e Gran Bretagna; nel 1973 alla Gran Bretagna fu incorporata l’Irlanda, e nel 1979 tutto il resto dell’Europa continentale. Attuale Campione in carica è l’Europa.
Nel 2016, dal 30 settembre al 2 ottobre, sarà giocata nel Minnesota, nel 2018 in Francia, nel 2020 ancora in America, e nel 2022 l’avremo noi a Roma. Privilegio degli inglesi, dal 1927 anno della sua nascita, è soltanto la terza volta che la Ryder Cup viene assegnata a una nazione europea al di fuori del Regno Unito. Roma 2022 rappresenta una pioggia di centinaia di milioni di euro per la città, e per tutta Italia, e un introito per l’erario che si stima intorno ai 40 milioni. Non è a caso che l’European Tour considera la Ryder Cup, la sua gallina dalle uova d’oro, l’unica manifestazione che copre il rosso delle altre nel Tour. Non sono tuttavia tutte rose. Seppur consideriamo che questa sia l’unica competizione in cui non esistono premi in denaro per i professionisti, le importanti spese che saranno generate dall’ospitare la Ryder Cup richiedono sponsor di spessore per un periodo lungo, negli anni che precedono e che seguono la competizione: il Marco Simone avrà l’obbligo di ospitare dodici Open, tre Challenge, e un Senior Open, oltre ai Campionati Junior. Tutti carichi di notevole impegno economico che prevedono un piano d’investimenti straordinario su questa disciplina che da Rio 2016 torna a essere olimpionica. Si pensi che, avendo avuto l’assegnazione della Ryder, il montepremi dell’Open d’Italia 2016 passerà dagli attuali 1,5 milioni a 3 milioni, per essere poi di 7 milioni per gli altri 11 anni. L’impatto economico-sociale che scaturisce dalla Ryder Cup e degli eventi connessi nel periodo 2016-2027 è di 500 milioni di euro (stima KPMG). Attività commerciali, alberghiere, di ristorazione saranno i primi a godere di quest’opportunità, in termini di ricchezza e maggior disponibilità di offerte di lavoro.
L’impegno economico non dovrebbe tuttavia rappresentare un problema, perché le grandi firme aspiranti sponsor si erano fatte avanti già in primavera, al momento della candidatura. Altresì si può contare sull’appoggio del presidente del Consiglio e di otto ministeri. Sarà bene anche per la città di Roma: L’Amministrazione dovrà pensare a una decorosa ricettività alberghiera, a togliere le buche dalle strade, a garantire l’ordine, per quello che è il terzo maggior evento sportivo al mondo, dopo le Olimpiadi e la Coppa del Mondo di calcio. Va aggiunto che la valenza di questa candidatura si esprime anche nella speranza che il riconoscimento sia di buon auspicio per il momento in cui si andrà alla scelta della sede dei futuri giochi olimpici del 2024, e nell’incentivo al turismo, che beneficerà della cassa di risonanza di giornali e televisione. Auguriamoci che vada tutto bene! Paolo Pilla