TREVISO - Con la partecipazione di cinquantasette firme delle maggiori testate italiane provenienti da tutto il Paese, dal Piemonte e dal Triveneto alla Sicilia, si è disputato il Campionato Italiano Giornalisti Golfisti 2015, in quel bel sito di Toscana, al Golf “Poggio dei Medici”. Bene sposa il carattere del Campionato, con la scalata in forte pendenza del vicino Passo del Giogo, curviforme e dura, seppur ingentilita dalle dolci colline. Il percorso del Golf, che si snoda nella verde vallata del Mugello sovrastata dagli Appennini, è bello e regala splendidi panorami, ma è anch’esso faticoso.Lasciato ormai alle spalle il Challenge, questo Campionato individuale era la tappa più importante della stagione, per cui la classifica era determinata dal risultato lordo, seppur che, premiato, è stato anche il primo netto di ogni categoria. La soddisfazione del podio l’ho assaporata anch’io. Delle due giornate, la prima l’abbiamo giocata sotto la pioggia, ma con determinazione, e nell’intento di interpretare il Campionato sotto la forma d’incontro e di convivio tra colleghi di diverse latitudini.
La classifica
Ha vinto la prima categoria Benito Russo (Freelance) con 168 colpi nel totale delle due giornate; alle sue spalle Dario Bartolini (Zero Production) e Roberto Roversi (Il Gazzettino); il netto a Sandro Marini (Rai). In seconda trionfa Amedeo Stevaraglia (Golf & Turismo), seguito da Elvis Felici (Freelance), e Maurizio Losa (Rai); il netto a Edoardo Granata (Swiss Money). In terza la palma del vincitore a Enrico Bronzo (Il Sole 24ore), a ruota Paolo Pilla (RadioVenetoUno), e Giuliano Annibali (Tennis): il netto a Benedetto Lattanzi (AskaNews). I premi speciali: 1° ladies Maria Beatrice D'Ascenzi (Freelance), 1° senior Prisca Taruffi (Golf&Turismo). La grande coppa d’argento, trofeo che annualmente la Volvo mette in palio tra i professionisti, quest’anno porterà la firma di Maurizio Losa (Rai). Ed ecco il podio della gara riservata agli amici: sul gradino più alto Fabrizio Bottazzin (I Salici), e a seguire Alberto Carelli (Cosmopolitan) e Giovanni Caratti (Jesolo).
Pensavo che trovandoci a Scarperia, la città famosa per i suoi coltelli artigianali, una bottega di “ferri taglienti” a ogni piè sospinto, il presidente Dal Fior avesse sostituito con un coltello il classico cucchiaio di legno, e invece no. Un bel cucchiaio di legno è andato ad Antonio Carlucci (L’Espresso), Giorgio Vercellini (Peruzzo Editore), e Giordano Tibalducci (Rai). Tibalducci si era aggiudicato all’asta, di cui ora dirò, il Driver di Molinari, e non ha resistito alla tentazione di giocarselo in gara. Risultato, cucchiaio di legno, ma bisognava vedere con quale orgoglio lo impugnava. A conclusione della prima giornata, c'è stata una speciale lotteria benefica, il cui ricavato viene interamente devoluto alla ricerca per la cura della leucemia, la malattia che ha stroncato Teodoro Soldati. Il presidente AIGG Marco Dal Fior, venuto a conoscenza qualche giorno fa che la famiglia, con lo scopo di consegnare il ricavato alla fondazione, intendeva mettere all’asta su E-Bay un legno e un driver utilizzati da Teodoro nella sua intensa seppur breve carriera, li ha comprati. Era certo di riuscir a ricavare una somma più consistente, sempre a quel fine destinata, organizzando una lotteria nella serata di gala del nostro incontro a Poggio dei Medici. Venuto a conoscenza dell’iniziativa, Edoardo Molinari ha inteso anche lui contribuire, riservando alla lotteria il suo Driver firmato, da lui stesso usato fino a pochi giorni fa. La risposta dei giornalisti è stata ampia, felici gli estratti. C’è di più, i vincitori Stefano Spisani e Stefano Cazzetta, con una simpatica e ancor più generosa mossa, li hanno rimessi a disposizione proponendo un’asta immediata. L’asta, in un’atmosfera carica di attesa, è stata oggetto di numerosi rilanci, per cui alla fine la somma raccolta si è maggiormente dimensionata. Il presidente Dal Fior, dopo aver ringraziato noi, il Resort, il Main sponsor Diavolina, ha terminato visibilmente commosso, con le parole: ” sono orgoglioso di essere il presidente di quest’associazione”. Silenzio di gradita approvazione. E’ stato bello! “UNA Poggio dei Medici” fa parte di una catena di ambienti raffinati. Il Campo è tosto, non tanto per le difficoltà legate al disegno, quanto per il percorso che definirei aspro per i continui dislivelli. Nelle due giornate di gara sono stati ben pochi i colpi che ho potuto fare con i piedi in piano, salvo che non mi trovassi ai tee di partenza o ai green; inoltre, per le frequenti alture, era difficile capire la direzione verso cui fare il colpo. E’ consigliabile esplorare il Campo prima di una gara, e per i meno atletici usare il car, anche in considerazione dei lunghi tratti di trasferimento da una buca al l’altra. Disegno di Baldovino Dassù e Alvise Rossi Fioravanti su norma USGA, il Campo è stato aperto nel ‘95. Per ben cinque occasioni ha ospitato il Ladies Italian Open, e tre edizioni del Mugello Tuscany Open. Richiede abilità, una sfida per ogni standard di giocatori. Nella club house del sedicesimo secolo, di classica, solida architettura toscana, ho avuto ospitalità in una bella e spaziosa camera, in cui si gode un perfetto silenzio, immersi nella natura. Tutto è quanto di meglio sia logico aspettarsi in questa bella parte dell’Appennino toscano. Ne ho subito il fascino. Paolo Pilla