TREVISO - Sul percorso dello Jumeirah Golf Estates, a Dubai, è terminato domenica 22 il torneo conclusivo della Race to Dubai 2015, ultimo della serie finale dell’European Tour, valido per distribuire gli ultimi otto milioni di dollari sugli oltre trenta che complessivamente erano disponibili per le quattro gare che concludevano la stagione. Gli ammessi a partecipare erano sessanta, i primi classificati nell’ordine di merito. Francesco Molinari era l’unico italiano rimasto tra questi, ed era in 43esima posizione. I giocatori in grado di conquistare il primo posto nella lista denaro, e aggiudicarsi quindi la “Race to Dubai”, erano sette. Leader, il nordirlandese Rory McIlroy, che non avendo giocato il BMW Masters la settimana precedente, aveva corso il rischio di farsi superare dall’inglese Danny Willett, distaccato di soli 1600 punti. Ad avere buone prospettive erano l’inglese Justin Rose, l’irlandese Shane Lowry, i sudafricani Louis Oosthuizen e Branden Grace, e il coreano Byeong Hun An. Tra i possibili protagonisti, non c’erano l’inglese Lee Westwood e lo spagnolo Miguel Angel Jimenez, grandi nomi, che però non stanno attraversando un felice momento. Un po’ di cronaca:
19 giovedì -Senza sbavature la prima giornata per Francesco Molinari, quinto con 67 (-5). I cinque birdie e tredici par, l’hanno messo a un colpo dal quartetto di testa formato dal tedesco Martin Kaymer, dall’australiano Marcus Fraser, e dagli inglesi Ian Poulter e Andy Sullivan, protagonista quest’ultimo di un bell’eagle nella giornata. Rory McIlroy, leader della money list, conclude al sesto posto con 68.
20 venerdì -Il secondo giro vede Francesco Molinari, 13° con 138 colpi (67 71-6), perdere otto posizioni, conservando tuttavia un buon posto nella graduatoria. Partito ottimamente con tre birdie sulle prime dieci buche, alla 11 Molinari si è imbattuto sul primo bogey della gara, cui ne han fatto seguito altri due. Fortuna che alla 18 gli è riuscito un birdie, permettendogli di tornare sotto Par. Al vertice con 132 colpi si trova ora l’inglese Andy Sullivan, secondo l’argentino Emiliano Grillo con 133 e lo statunitense Patrick Reed, terzo con 135. Rory McIlroy, leader della lista, è quarto con 136 (-8); risale di due posizioni, mentre l’inglese Danny Willett, partito secondo nell’ordine di merito, dal sesto scende al 13° posto che va a condividere con il torinese. 21 sabato – Il nostro Molinari recupera due posizioni, portandosi all’undicesimo posto con 207 colpi (67 71 69 -9). La prima parte del tracciato gli è stata dura, sofferta, ma è riuscito a far prevalere i quattro birdie sui tre bogey, completando poi il parziale di 69 (-3), con altri due birdie sulle ultime buche. Al comando si trova ancora l’inglese Andy Sullivan con 200 colpi, immediatamente seguito dal nordirlandese Rory McIlroy 201, che oggi ha espresso Il miglior score di giornata con un 65 (-7), per otto birdie e un bogey.
E ora le previsioni si fanno più attendibili: McIlroy, il numero 3 nel mondo, ha la stoffa per conquistare il titolo di miglior giocatore europeo. Dovrà soprattutto vedersela con l’inglese Danny Willett, e con l’americano Patrick Reed. Le sorprese però non mancheranno, domani si vedrà. 22 domenica, giornata conclusiva – Com’era previsto, ha vinto McIlroy con 267 colpi (68 68 65 66-21), per la terza volta incoronato numero uno europeo. Serrato il duello con Andy Sullivan, secondo, che lo aveva sempre battuto nel punteggio di giornata dei tre primi round, e che nel Race to Dubai è avvezzo a imporsi nell’ordine di merito del circuito. Ha vinto per un soffio Rory: 267 a 268, un solo colpo in più, ed è stato per un pelo che non si è ricorso al play-off. Rory McIlroy è il più forte, e ha intascato la sommetta (si fa per dire) di 1.230.792 euro su un montepremi di 8.000.000 di dollari. Al terzo posto 273 (-15) il sudafricano Branden Grace. Quarto Francesco Molinari 275 colpi (67 71 69 68) -13, è stato bravissimo. Ha condotto un gioco costante con modeste sbavature, è stato autore di un bell’eagle centrando con un ferro 7, direttamente dal tee, la buca 6 (par 3 di mt 170), senza tuttavia ricevere il rituale premio dell’auto, perché in palio era alla buca 17. Era però la seconda Hole in One della stagione; a febbraio aveva realizzato la prima spettacolare a Scottsdale in Arizona nel corso del Phoenix Open. Come spesso accade dopo un ace, il gioco diventa meno brillante; infatti ha segnato due bogey. Gli son serviti da scossa, e nelle ultime sei buche ha realizzato quattro birdie, terminando a 68 (-4). Il denaro che ha vinto non è pari a quello di McIlroy, ma 256.620 € non sono da buttare, e soprattutto è tanta la soddisfazione. Ad accompagnarsi nel quarto posto al torinese, tra gli altri, alcuni grandi: l’inglese Danny Willett, il tedesco Martin Kaymer, lo statunitense Patrick Reed. Altra buona notizia è che all’European Tour 2016 saranno sette i giocatori italiani a partecipare. Si è concluso, infatti, il 19 novembre lo stage finale di qualificazione svoltosi a Girona in Spagna sui due percorsi Stadium Course e Tour Course del PGA Catalunya Resort, in cui nove giocatori italiani erano a caccia della “carta” per l’European Tour 2016. Quattro hanno superato l’impegno delle 108 buche: Francesco Laporta, Nino Bertasio, Edoardo Molinari e Nicolò Ravano, che si accoderanno a Francesco Molinari (impegnato anche nell’americano PGA Tour), a Matteo Manassero e a Renato Paratore. Paolo Pilla