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La nostra rubrica dedicata al mondo golfistico curata da Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/48: IL PERCORSO
L'area di gioco, costituita dai fairway e dal rough che li circonda

TREVISO - Nuovo appuntamento con le pillole di golf e il nostro esperto Paolo Pilla che oggi ci parlerà del Percorso.
Con il termine Percorso, relativo ad un Campo da Golf, si intende tutta l’area all’interno del Campo racchiusa dagli elementi che ne determinano il fuori limite, ad esclusione dell'area di partenza e del green della buca che si sta giocando, e di tutti gli ostacoli presenti in campo. In altre parole, il percorso è costituito dai fairway e dai rough che li circondano. Non è però limitato alla buca che si sta giocando. Il percorso fatto da un giocatore per arrivare al green potrebbe evolversi in maniera imprevedibile. Esempio: alla buca 1 del Golf Ca' della Nave, campo da campionato, un giocatore con una certa inclinazione allo slice potrebbe finire con il primo colpo sul fairway della 10; nel timore di ripeterlo, con il secondo colpo realizza un potente hook che va a finire sul fairway della 2; e infine, con un bell’approccio, potrebbe mettere la palla talmente vicina alla bandiera da chiudere la buca regolarmente in par.
Il percorso, in pratica, è esteso all’intero Campo di golf, e quindi, le regole che un giocatore potrebbe ritenere valide solo per la “ buca” che sta facendo, vanno estese a tutto il campo di gioco; ad esempio, se è consentito il piazzamento della palla, questo sarà possibile, anche se essa è finita su di un fairway diverso da quello verso il quale si stava giocando.
In alcuni campi esistono però dei cosiddetti “fuori limite interni”, anche più di uno, predisposti per scoraggiare i giocatori che volessero “tagliare” la buca. Ancora, ad esempio, nel suo volo sopra qualche area, la palla potrebbe rappresentare pericolo per gli altri giocatori. Se la palla atterrasse in queste zone, costerebbe al giocatore un colpo di penalità, e per di più, dovendo egli, come prevede la regola, ripetere il tiro dal punto in cui aveva fatto il precedente, perderebbe anche la distanza che era riuscito a percorrere.
Ecco che, per il professionista, ma anche per il dilettante impegnato, è strategico andare a conoscere il campo qualche giorno prima della gara, memorizzare quale bastone sia il più giusto da giocare nelle varie situazioni, ma anche la consistenza del rough, la velocità dei green, e appunto individuare la migliore strada da percorrere per raggiungerli. Prima di un torneo importante, nel fare questi giri di prova, i professionisti prendono appunti sul percorso, sulle cose importanti per il loro gioco, con particolare riguardo alla scelta del bastone da usare nelle diverse situazioni in cui potrebbero venirsi a trovare.
All’edizione ’97 della Ryder Cup giocata al Valderrama, nella giornata di singolo, alla buca 16 un par 4 stretto, Costantino Rocca con un colpo troppo lungo finì in un bosco a 140 metri dal green.
Riprendere in mano la situazione nei confronti dell’avversario era tanto difficile, pressoché impossibile: La palla avrebbe dovuto viaggiare di volo basso e preciso per oltre 100 metri sotto le piante, mentre l’avversario era già in green con il secondo colpo. Con decisione ponderata scelse un ferro medio, si posizionò in maniera adeguata, e picchiò forte. L’urlo della folla, che nel lungo tempo di volo della palla aveva trattenuto il respiro, ne decretò l’arrivo in green, e la vittoria sull’America del nostro grande Costantino. L’avversario era Tiger Wood!!!
Il campo di golf più lungo al mondo si trova in Massachusetts: è lungo 7600 metri.
Paolo Pilla
Durante un giro con Arnold Palmer, Frank Sinatra chiese alla leggenda del golf: "Arnie, ti piace il mio gioco?". Palmer rispose: " ... preferisco il golf!"



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