ASCOLTA IL SERVIZIO ON-LINE | ![]() |
La nostra rubrica dedicata al mondo golfistico curata da Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/53: OSTACOLO D'ACQUA LATERALE
Laghetti o corsi d'acqua paralleli al percorso, segnalati in rosso
TREVISO - Nuova pillola di golf su Radio Veneto Uno all'interno della nostra rubrica sportiva, Sport dalla Marca. Assieme al giornalista Paolo Pilla parleremo di ostacolo d'acqua laterale.
L’Ostacolo d’acqua laterale è un ostacolo d’acqua, o quella parte dell’ostacolo, la cui conformazione è tale che il Comitato non ravvisi praticabile, o lo ritenga troppo disagevole, droppare la palla dietro all’ostacolo stesso, come prescritto dalla regola. In genere è determinato dalla presenza dietro all’ostacolo di alberature o altro, che non permettono di retrocedere alla bisogna.
Gli O.A.L. sono per lo più laghetti, o corsi d’acqua che scorrono a fianco del percorso, e sono segnalati da linee o paletti rossi. Può anche essere che nello stesso ostacolo siano presenti in parte paletti gialli e in parte paletti rossi, quando un solo tratto dell’ostacolo si trova nella condizione su chiarita. Offrono qualche possibilità in più al giocatore che deve riprendere il gioco dopo aver perso la palla in acqua, ma rimangono i vincoli strettamente collegati al principio di "non provare la condizione di qualsiasi ostacolo", se il giocatore intende fare il colpo dal loro interno.
Per continuare il gioco dopo che la palla sia andata persa in un Ostacolo d’acqua laterale contrassegnato da paletti rossi, il giocatore ha disponibili, oltre a quelle previste nel caso dell’Ostacolo d’acqua con paletti gialli, queste altre due possibilità:
- droppare una palla entro la distanza di due bastoni dal punto dove per ultimo la palla ha attraversato il margine dell’ostacolo,
- droppare la palla, sempre entro la distanza di due bastoni, lungo il margine opposto dell’ostacolo, nel punto equidistante dalla bandiera rispetto al punto di ingresso, per entrambe senza avvicinarsi alla buca. Quest’ultima facoltà trova la sua giustificazione soprattutto quando l’esistenza di alberature o altro che si parano davanti, non permettono di vedere la buca.
Aspetto particolare riveste la consapevolezza che la palla possa essere davvero persa nell’ostacolo; la regola pretende la “notorietà o la pressoché certezza”, altrimenti la palla va considerata “persa” fuori di esso, creando al giocatore un aggravio maggiore.
Una corretta preparazione del Campo impone che i paletti che definiscono i margini degli ostacoli d’acqua siano posti là dove inizia la depressione del terreno che va a formare l’invaso; i pendii degli argini si trovano all’interno degli ostacoli, e spesso l’acqua li occupa solo marginalmente per cui, se la palla si ferma su un tratto di pendio asciutto, diventa possibile il gioco dall’ostacolo senza doversi accollare la penalità, che sarebbe di un colpo. Attenzione però: Giocando dall’ostacolo, non è permesso sondare, o toccare con il bastone o in altro modo il terreno o l'acqua prima di fare il colpo, o toccare o muovere "impedimenti sciolti"; se si infrange la regola, la penalità non è più un colpo, ma due. Sarà bene allora considerare se sia meglio prendere un colpo di penalità e mettersi nelle condizioni di fare un colpo agevole, o rischiare, per non gravare lo score di quel nuovo colpo derivante dalla penalità. La strategia sarà condizionata dall’opportunità di tener in considerazione il punteggio fin lì raggiunto.
L’ostacolo d’acqua, di entrambe le specie, è il solo posto dove non si può alzare la palla per riconoscerla. Questo consentirà di non pagar pegno nel caso in cui si giochi una “palla sbagliata”: non c’è penalità, perché si presume che il giocatore, non avendola potuta identificare, sia stato indotto in errore. Ancora, non è consentito ovviare a un’ostruzione inamovibile, o dichiarare una palla ingiocabile. Per finire, se si vuol giocare dall’ostacolo, nonostante le tentazioni siano tante, non si può fare altro che avvicinarsi con cautela, prestare attenzione a non calpestare rametti o erbe che possano far muovere la palla, disporsi su di essa avendo cura che il bastone non tocchi il terreno, o l’acqua, eseguire il colpo con la palla come si trova, e non meravigliarsi del risultato.
Paolo Pilla
La pazzia è relativa, chi stabilisce la normalità? - Charles Bukowski



17/04/2014 - Pillole di golf/52: ostacoli d'acqua
03/04/2014 - Pillole di golf/51: il bunker
26/03/2014 - Pillole di golf/50: il rough
12/03/2014 - Pillole di golf/49: il Fairway
11/03/2014 - Pillole di golf/48: il percorso
26/02/2014 - Pillole di golf/47: l'area di partenza
18/02/2014 - Pillole di Golf/46: l'address
12/02/2014 - Pillole di golf/45: Il CBA
05/02/2014 - Pillole di golf/44: il par
29/01/2014 - Pillole di golf/43: EGA Handicap System
22/01/2014 - Pillole di golf/42: l'Handicap
15/01/2014 - Pillole di golf/41: la Stableford
08/01/2014 - Pillole di golf/40: lo stroke play
18/12/2013 - Pillole di golf/39: il match-play
11/12/2013 - Pillole di golf/38: il Putter