TREVISO - Nuovo appuntamento con le pillole e il nostro esperto Paolo Pilla che questa settimana ci spiega la "palla ingiocabile".
Non è infrequente il caso che la palla finisca in una posizione da cui è impossibile o eccessivamente difficile giocare. Si pensi a quando la pallina si ferma, irraggiungibile, sopra le fronde di un albero, o incastrata tra le sue radici aeree, o talmente vicina a una rete o a un muro delimitante il fuori limite, da non aver il movimento per colpire la palla.
Il giudizio sulla possibilità di dichiarare una palla ingiocabile è del tutto discrezionale per il giocatore che può farlo in qualsiasi punto del campo, eccetto quando si trova in un ostacolo d’acqua. Perché no in ostacolo d’acqua? Per lo stesso fatto di mandare la palla in ostacolo d’acqua il giocatore è penalizzato; la regola pertinente gli risolve la situazione, permettendogli di proseguire il gioco con una delle opzioni previste.
Se decide che la sua palla sia ingiocabile, il giocatore, accollandosi un colpo di penalità ha a disposizione alcune scelte regolate però da lacci e laccioli che gli impongono di ponderare bene la situazione prima di alzare la palla. Queste le possibilità: Potrà rifare il colpo da dove aveva fatto il precedente; oppure droppare la palla dietro al punto dove si era fermata, tenendo quel punto tra se e la bandiera senza alcun limite a quanto dietro quel punto la palla possa essere droppata; oppure droppare la palla entro la distanza di due bastoni dal punto in cui giaceva. Se le prime due opzioni sono chiare perché uguali a quelle dell’ostacolo d’acqua, la terza richiede qualche attenzione in più. Succede, infatti, che qualche giocatore vada a misurare i due bastoni dal punto in cui si troverebbe liberato dal fastidio ingenerato da quella situazione (per es. un cespuglio). In realtà così non è giusto; la misura dei due bastoni deve’essere fatta dal punto dove giace la palla, da cui potrebbe ancora esserci mezzo metro di cespuglio che ancora rende impossibile il gioco. L’errore deriva dal fatto che è facile accostare la scena a quanto previsto dalle ostruzioni, o delle condizioni anormali del terreno, che permettono di cercare il punto dove non c’è più interferenza con essi. Va aggiunto che nella scelta delle due ultime opzioni, se la palla si trovava in un bunker, il droppaggio dovrà ugualmente farsi sul bunker. Attenzione poi, che se per effetto del droppaggio la palla dovesse tornare a essere ingiocabile, non ci sarebbe il diritto al gratuito drop, si dovrà dichiarare di nuovo la palla ingiocabile, con la conseguenza di un nuovo colpo di penalità. E’ insomma una situazione che richiede maggior attenzione sulla scelta dell’opzione, a evitare altre conseguenze. Alcune situazioni particolari: La palla finisce tra le radici di un albero. Il giocatore fa un colpo, ma la palla non si muove. Non avrà più la facoltà di usare l’opzione “fare il colpo da dove lo aveva fatto in precedenza” perché ormai il colpo precedente sarà quello, andato a vuoto, fatto tra le radici degli alberi.
Se è dichiarata ingiocabile una palla perché troppo alta sopra un albero, si potrà droppare entro due bastoni dalla sua proiezione sul terreno, ricordandosi però che c’è l’obbligo di averla riconosciuta; non è sufficiente vedere una pallina tra le fronde, si dev’essere in grado di riconoscerla, altrimenti la si deve considerare persa, la cui opzione è unicamente quella di rifare il colpo da dov’era stato fatto il precedente.
Tornando alla situazione di palla ingiocabile in bunker, è necessario anche considerare se la palla sia o no in bunker, perché non è sempre molto chiaro nei Campi con bunker non perfettamente curati. Allo US Open svoltosi al Merion Golf Club, la palla di Steve Stricker era finita in una parte del bunker sovrastata da un arbusto. Era sulla sabbia, con un lie impossibile, e Stricker si accingeva a dichiararla ingiocabile. L’arbitro presente. gli fece notare che pur essendo sulla sabbia, il cespuglio non era nel bunker. Poté allora dropparla indietro sul rough, in un punto migliore, che gli permise, con un buon colpo, di raggiungere il green.
Paolo Pilla
Il golf professionistico consiste nel mandare la pallina in buca e tirare su un assegno. Una piacevole sensazione. (Sam Snead)