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La nostra rubrica dedicata al mondo golfistico curata da Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/59: PIAZZARE LA PALLA
Riprendere il gioco, conoscendo il lie, dalla posizione esatta

TREVISO - Nuovo appuntamento con il golf con il nostro esperto Paolo Pilla. Ecco la nuova puntata e la nuova pillola.
Abbiamo visto cos’è il droppaggio, che serve per poter continuare il gioco interrotto da un motivo qualsiasi, quando nella ripresa non è noto il “lie” della palla. Se invece il lie si conosce, per riprendere il gioco la palla va piazzata, va cioè posata sul terreno, nella posizione che esattamente le spetta, sempreché le Regole abbiano permesso di alzarla.
Marcare, alzare, piazzare: è un’azione pressoché tutta collegata, di una semplicità estrema, tuttavia non è raro che qualcosa non sia fatta bene. Per marcare si usa un apposito “marchino”, ma può essere anche una monetina, o qualsiasi altra cosa che serva al proposito. E’ suggerito metterlo immediatamente dietro alla palla, ma non c’è l’obbligo di posizionarlo lì, può anche essere messo di fianco. Importante è ricordare la posizione dov’era stato messo, che dovrà poi essere attentamente rispettata nel riposizionare la palla sul medesimo punto.
La palla può essere alzata da chiunque abbia il consenso del giocatore; il successivo piazzamento può essere fatto dal giocatore, o dalla persona che l’aveva alzata, ma di tutta l’azione il responsabile rimane sempre e comunque il giocatore. Durante il percorso alzare la palla è ammesso soltanto quando è previsto da una regola, mentre quando si arriva in green è nella norma, e la si può anche pulire. Ecco che è soprattutto in green che ciò avviene. Piazzare la palla sul fairway è piuttosto raro, a meno che non sia in vigore la regola del “piazzamento”, regola per lo più invernale dovuta alle cattive condizioni del campo, e che dev’essere programmata dal Comitato. In questi casi, se il giocatore lo riterrà utile, potrà alzare la palla per poi ripiazzarla in un punto più consono, entro la distanza di 15 cm (uno score), anche se qualche Circolo autorizza una distanza maggiore. Nel fare l’azione di mettere o togliere il marchino non è prevista penalità se la palla accidentalmente si muove, basta rimetterla al suo posto, è però vero che la regola è molto attenta alla scrupolosa osservanza del corretto riposizionamento. Può capitare, infatti, che involontariamente non vada riposizionata esattamente nello stesso punto, e giocata. Se così accade, la palla è giocata da un posto sbagliato, e se ne pagano le conseguenze. Mi è capitato di vedere un giocatore che in green aveva marcato la posizione della sua palla, ma il marchino si trovava sulla linea del putt del compagno. Gli fu chiesto di spostarlo, lui provvide allontanandolo di una testa di putter, ma quando gli toccò di riposizionare la sua palla si dimenticò di quello spostamento, piazzò, e giocò. Non aveva ricevuto alcun vantaggio dall’aver fatto il colpo da un posto sbagliato, ma ugualmente gli costò la penalità di due colpi, che influirono negativamente sullo score.
Può anche capitare che per distrazione la palla venga alzata senza averne prima marcata la sua posizione, anche così c’è in serbo un colpo di penalità, che diventano due se non si provvede a correggere.
Talvolta, raramente, il lie originario della palla viene modificato; metti il caso che inavvertitamente un compagno di gioco abbia urtato la palla con la scarpa o con il carrello, spostandola; il giocatore, che ha il diritto al suo lie, la può piazzare nel punto più vicino e somigliante al lie originario. Se ciò capita in un bunker, il lie dove piazzare dev’essere ricreato il più fedelmente possibile. L’unico posto in cui il punto per piazzare viene stimato, è alla ripresa dopo una sospensione per temporale.
C’è poi anche qualche caso in cui non si riesce a piazzare la palla, non sta ferma, perché è su di un pendio. Si ritenta, e poi si andrà a piazzare nel punto più vicino dove possa rimanere ferma. Se per un po’ ferma rimane, la palla è in gioco, e se poi si muove, si giocherà là dov’è finita, senza per questo prendere penalità.
Paolo Pilla
"Di tutti gli ostacoli in campo, la paura è senz'altro la peggiore" Sam Snead



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