TREVISO - Nuovo appuntamento con le pillole di golf assieme al nostro esperto Paolo Pilla. Questa settimana vi parleremo di due eccellenze che hanno ospitato la quinta e la sesta tappa del Challenge AIGG Diavolina: il Golf Club Bergamo (Albenza) ad Almenno San Bartolomeo, destinatario lunedì 11 delle nostre numerose flappe, e il Golf Milano martedì 12, nel Parco Reale di Monza, che ho trovato a me un po’ più adatto.L’Albenza, ventisette buche di alto livello adagiate su morbide colline, ottantacinque ettari ricchi di vegetazione secolare, in cui si disputano ogni anno un gran numero di competizioni. Nate a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, le diciotto buche sorsero nella campagna bergamasca in direzione delle Prealpi lecchesi, dal disegno dello studio Cotton &Sutton. Nel 1988 furono realizzate le ulteriori nove, dalla collaborazione degli architetti Marco Croze e Tom Linskey, consolidando l’elevata caratura del Campo. Molto particolare è la Club House, con largo impiego di sassi e ferro battuto, com’è nella tradizione delle Orobie, già tradizione veneta.
Non sono certo facili le buche, ma la natura presenta qui i suoi attimi più belli, le sue essenze secolari ne dimostrano la forza. E’ preferibile, per chi non ha molto allenamento, compiere il percorso con il Cart. Pesantuccia, alle tredici, la partenza sotto il sole ormai d’estate. La massiccia partecipazione ci ha imposto la partenza Shot-Gun. In una giornata mitigata da qualche brezza, tutto è filato liscio. Alla nostra gara, come sempre avviene, hanno partecipato alcuni soci del Circolo. Del mio team faceva parte la signora Franca Falcone, socia del Circolo, cui rivolgo l’apprezzamento per il comportamento attento e gentile durante tutta il percorso. Mi ha permesso di capire quanta importanza dia il Presidente Roberto Rusconi al rispetto di Regole ed Etichetta non come dovere, ma con semplicità e simpatia. E questo è di ulteriore aiuto all’inserimento del Circolo nella classifica dei Campi italiani top ten. Qui tutto è pervaso dall’essenza di quel grande che è stato ed è Costantino Rocca. I più bravi nella gara:
ANDREA TIRELLI RUBIERA (Gazzetta di Reggio) con 38 punti è stato il migliore della prima categoria, ed ENRICO BRONZO (Il Sole 24 ore) con 36, nella seconda. Il primo lordo è andato a BENITO RUSSO (Freelance), che con il suo 3 di hcp ha fatto 30. Il primo Senior è stato appannaggio di Marco Dal Fior (Corriere della Sera) con 35 punti, e il primo Amici è andato a MARCO BUCARELLI (Golf Television) con 37. Il mio risultato purtroppo è stato deludente, ho preso la virgola, ma non il cucchiaio di legno. Ospitalità squisita per la cena al ristorante del Circolo. Il maître Andrea Jory ha dato lustro all’estro valdostano, facendoci gustare le sue raffinate pietanze (delicata creazione il risotto ai lamponi), servite con stile su tavoli eleganti, e con superbi vini della Coppo: il barbera " Camp du Russ" e il "Pomo Rosso”; non potevano essercene di migliori per accompagnare quel filetto di scottona.
E veniamo alla seconda giornata: Siamo nell’immenso Parco Reale di Monza, uno dei maggiori parchi storici europei, nel cui interno si adagiano i tre percorsi del Golf, a godere dei suoi maestosi boschi. Su due di questi, i classici blu e giallo, abbiamo corso la nostra tappa. Gli stessi percorsi in cui sarà giocato l’Open d’Italia, che qui ne ha vissute sei edizioni, di cui Il Club va orgoglioso. Il Golf Club Milano nasce nel 1928, con 18 buche progettate da James Peter Gannon. Trent’anni dopo si realizzano le altre nove e la bella Club House, degna del contesto in cui sorge. Il percorso è già stupendo, ma ancora il Club dovrà prodigarsi per accogliere l’evento che sarà d’interesse mondiale. Questo il pensiero di Armando Borghi, presidente dello storico Club: ”L’Open d’Italia è un’importante occasione di visibilità a livello nazionale e internazionale. La sua assegnazione è il massimo riconoscimento del prestigio del nostro Circolo, qualche sacrificio è ripagato dall’orgoglio di essere stati scelti.”.
La nostra gara ha goduto di un manto erboso perfetto, io ho giocato meglio del giorno precedente, e sono andato a premio, ed ecco i vincitori: In prima categoria, il 1° netto a Dario Bartolini (Zero Production) con 36 punti, il lordo a Benito Russo (Freelance) con 32. Il cucchiaio di legno se l’è guadagnato Mario Nodari (Freelance). In seconda categoria il 1° netto è andato a Marco Peschiera (Il Secolo XIX) con 38. Il 1° Seniores se l’è aggiudicato Paolo Pilla (RadioVenetoUno) con 35, e il cucchiaio di legno a Giuseppe Lantos (Orientexpress), a incremento della collezione. Il 1° Amici a Carla Necchio con 34.
E’ consuetudine che alla conclusione della seconda giornata si consumi una spaghettata, per poi scappare a casa. Qui non è stato possibile: il Club ha voluto onorarci con un ricco, squisito buffet, all’altezza del suo nome e della sua storia. Conoscevo il Golf Milano, ci avevo già giocato, questa volta ho provato la sensazione del più bel percorso di sempre.
Le due giornate lombarde saranno da ricordare negli annali dell’AIGG per l’importanza del Campi e per la simpatia nell’accoglienza dei Club. Dal canto nostro, l’orgoglio di una buona raccolta di denaro per la nostra consueta beneficenza: la sola gara di Bergamo, nell’autotassazione dei soci che ho potuto vedere, ha prodotto una somma di quasi 2.000 euro, e penso altrettanti a Milano, rendendo felici Marco Dal Fior e Fulvio Golob, che questo desiderano. Per raccontarci un po’ meglio la storia e l’importanza del Golf Club Milano, ci diamo appuntamento la prossima settimana, perché oggi non abbiamo più inchiostro. Due giornate perfette, pervase di positività, per onorare i quarant’anni dell’Associazione Italiana Giornalisti Golfisti.