TREVISO - Nuovo appuntamento con le Pillole del Golf assieme al nostro esperto Paolo Pilla. Questa settimana parleremo della storia delle regole.
Questo sport che si svolge con l’uso di una pallina vagante anche a forte velocità in ambienti naturali ampi, diversi, con situazioni le più disparate, non è paragonabile a ogni altro, sia individuale sia di squadra, e deve necessariamente soggiacere alla disciplina di attente regole. E’ ovviamente trascurabile il periodo degli albori, in cui il gioco era il trastullo dei pastori, il loro passatempo, mentre sorvegliavano le pecore al pascolo. Allora non servivano regole, ma già nel XIV secolo il gioco era divenuto tanto popolare, che le regole s’imposero. Va ricordato che la grande popolarità ne produsse la messa al bando nel 1457, per il troppo tempo che sottraeva al tiro con l’arco, disciplina atta a istruire le milizie nelle pratiche militari per respingere gli invasori inglesi. <<Un ferro mosso con tocco sapiente a scagliare la pallina non valeva certo una freccia scoccata con forza>>. Cessato il divieto, nel 1502, il gioco richiedeva un ordinamento. L’esigenza era sentita in tutta la nazione, seppur che ogni Circolo intendeva mantenere margini di libera interpretazione. Era dal 1413, anno di fondazione della sua Università, che il Club di St. Andrews, antica, illustre cittadina, si prendeva cura di disciplinare il gioco, ma si dovette attendere fino al 1897, perché il locale Club, Il Royal & Ancient Golf Club of St. Andrews (R&A), divenisse “The home of Golf”, la maggior autorità deputata a occuparsene. Ormai Il gioco era cresciuto esplosivamente, e i Club della regione che si apprestavano a organizzare l’Amateur Championship, sentivano la necessità di uniformarlo. E’ di allora l’accettazione del “Codice delle Regole” da parte degli altri Club del Regno Unito. I tredici “Articles & Laws in the Playing at Golf”, scritti nel 1744 a Edimburgo dalla “Company of Gentlemen Golfers of Leith”, furono adottati nel 1754 da parte della “Society of St Andrews Golfers”, divenuta poi “R&A”. Con quell’atto, R&A divenne il depositario delle Regole, e l’unica autorità riconosciuta, autorizzata a legiferare su di esse. il “Rules of Golf Committee”, ancora oggi, governa sovrano il mondo delle regole in oltre 100 Paesi. Due anni dopo, nel 1899, il Comitato portava il numero di Regole a diciassette, introducendo anche il capitolo sull’etichetta. Il forte incremento dei giocatori negli anni, rese necessario l’inserimento di successivi argomenti, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui il numero delle Regole è arrivato a trentaquattro.
L’America rimaneva fuori dal contesto, adottando nel 1907 il codice USGA, che è il suo organismo di governo del Golf. Le diversità di qualche natura esistenti tra il codice inglese e quello americano, ebbero un’importante svolta nel 1952, quando si decise di uniformarle il più possibile, e oggi le differenze sono poco significative. I due organismi s’incontrano due volte l’anno, per ulteriormente appianare qualche residua difformità, in considerazione che il gioco, divenuto la disciplina sportiva più praticata al mondo, e che muove ingenti somme di denaro, vede contrapposte squadre che è bene abbiano le regole di gioco perfettamente uguali, a evitare confusioni e contestazioni tra i giocatori. I cambiamenti che sono concordati, producono poi, da parte di R&A, una revisione del libro ogni quattro anni. Le principali difformità appianate, che sono state le pietre miliari, riguardano la palla, i bastoni, l’abolizione dello Stymie, le modalità per il droppaggio, l’entità delle penalità, l’introduzione della gara Stableford, della firma sullo score, della guerra al gioco lento, e anche altre. Una disarmonia di rilievo fu abolita nel 1990, anno in cui si abbandonò la palla inglese da 1.62 inches, e venne adottata quella americana, più grandicella, di 1.68. Oltre alla quadriennale revisione, ogni due anni R&A e USGA concordano la pubblicazione delle “Decisioni”. Queste, in migliaia, sono preziose per il lavoro degli arbitri, che s’imbattono in casi particolari durante le partite. Esse vanno a incrementare il già cospicuo dossier sulle Regole del Golf, di cui ecco la fondamentale: "Gioca la palla come la trovi, gioca il campo come lo trovi. Se non puoi fare l’una o l’altra cosa fai quel che è giusto, ma per sapere ciò che è giusto devi conoscere le Regole del Golf”.
L'incertezza della conoscenza non è diversa dalla sicurezza dell'ignoranza. Charles Bukowski