TREVISO - Questo è il Campo considerato il numero uno in Italia dalla rivista Il Mondo del Golf, per l’anno 2015. Progetto dell’architetto inglese C. Kenneth Cotton, l’Olgiata Golf Club nasce sulla Cassia a pochi chilometri dal Campidoglio in un’oasi di verde della campagna romana, accanto al centro ippico dove sono stati allevati grandi campioni dell’ippica mondiale, tra cui Ribot, il più grande
galoppatore di tutti i tempi. Inaugurato nel 1961 a completare l’appagamento del desiderio di sportività romana, in quel sito ci stava a pennello un grande campo da Golf. La località Olgiata, frazione di Roma Capitale nel territorio del Municipio Roma XV, è un comprensorio di circa 600 ettari, all’esterno del grande raccordo anulare. La zona, ancora oggi caratterizzata da molte aree verdi e da importanti ville residenza di diplomatici e di personaggi del mondo dello spettacolo, è la Beverly Hills romana. E’ delimitata da recinzione ed è sorvegliata in entrata e uscita, 24 ore su 24, da un servizio di vigilanza.
Già dimora degli Etruschi or sono tremila anni, il sito dell’Olgiata aveva conosciuto con la potente città villanoviana di Vejo, una grande civiltà messa poi in ombra dall’Impero Romano nel 396 a.C., dopo un assedio durato dieci anni. Grotte e cunicoli etruschi ne testimoniano ancor oggi la presenza. Il toponimo nasce dalla famiglia Olgiati, banchieri scesi da Como nel ‘500 ad acquisire vari possedimenti, tra cui questo cedutogli da Paolo Giordano Orsini, duca di Bracciano. Era importante il luogo, situato sulla via francigena, che nel medioevo costituiva il principale collegamento di Roma con la Francia. Il castello, con il muro di cinta e le quattro torri, data tra il 1400 e il 1500, e denota la tipica appartenenza alla campagna romana. Subito fuori delle mura, è interessante visitare la cappella, decorata con splendidi affreschi. Trasformati i possedimenti in feudo, ebbero in seguito a subire alterne vicende. La storia più recente vede il marchese Incisa trasferirsi all’Olgiata con la famiglia nel 1930, e trasformarla in efficiente azienda agricola. Molto vicina a Roma, non tardò però a divenire centro residenziale e sportivo, ed ebbe il suo clou con la costruzione appunto del grande Campo da Golf.
Il Campo, di 27 splendide buche, permette il gioco in tre configurazioni: PAR 71, 72 e 73; ogni buca ha 7 battitori, a interessare tutte le categorie di giocatori. Il percorso Ovest, 18 buche da campionato, ha ospitato rilevanti eventi internazionali tra cui van ricordati l’Open d’Italia del 2002, il Campionato del Mondo Professionisti a Squadre del ‘68 e dell’84. Il percorso Est, nove buche certificate che permettono di variare il tipo di gara a seconda delle esigenze, e che consentono il gioco ai soci che non partecipano alle gare. Il record del campo ovest, realizzato nella sua configurazione di Par 72, va ascritto a due Campioni: l’inglese Ian Poulter e l’argentino Angel Cabrera che ebbero entrambi a terminare il percorso a 61 colpi (-11), durante lo svolgimento dell’Open d’Italia del 2002.
In perfetta manutenzione, il Campo si può considerare di media difficoltà. Qualche buca richiede attenzione: La tre, ad esempio, un par 4 in discesa, ha un bell’albero al centro del fairway che nell’intento di evitare cerco di mirare proprio lì, anche se la cosa non sempre mi riesce. Poi, in prossimità del green la discesa si trasforma in salita, e con i bunker in strategica difesa, ci ricorda che è la buca con hcp 1. Interessante la 15, Par 5 con tee sopraelevato; è bene porre attenzione al fuori limite lungo il lato destro del fairway, e all’ostacolo d’acqua parallelo; sul lato sinistro, però, c’è il bosco con un ripido burrone. Passato il deciso dog-leg verso destra, ancora ostacolo d’acqua a difesa del green. Attenti poi alla 18, con il fairway in contropendenza, che finisce con un green lungo, dalle pendenze marcate. Di recente, per cause diverse, il Campo aveva perso un po’ di lucentezza, finché nel 2012 l’architetto americano Jim Fazio lo riprese, indirizzandolo alle mutate esigenze, e lo ha portato all’attuale splendore.
Paolo Pilla